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Diana

Diana, la storia segreta di Lady D

GENERE: Biografico, Drammatico, Sentimentale REGIA: Oliver Hirschbiegel SCENEGGIATURA: Stephen Jeffreys ATTORI: Naomi Watts, Naveen Andrews, Douglas Hodge, Geraldine James, Juliet Stevenson, Charles Edwards, Cas Anvar, Laurence Belcher  FOTOGRAFIA: Rainer Klausmann MONTAGGIO: Hans Funck PRODUZIONE: Ecosse Films DISTRIBUZIONE: BIM distribuzione PAESE: Gran Bretagna 2013 DURATA: 113 Min USCITA CINEMA: 

Il film cerca di raccontare gli ultimi due anni della vita della principessa Lady Diana che ormai divorziata dal principe Carlo prova a costruirsi una vita di affetti e di impegni tutta sua cercando di sfuggire agli obblighi che il protocollo reale voleva imporgli. In effetti tutto il film si sviluppa sulla vicenda amorosa fra la principessa ed il cardiochirurgo pachistano Hasnat Khan che , affezionato al suo lavoro e schivo della notorietà si trova a affrontare un forte conflitto interiore.

La storia è tutta qui: non si vedono e non si parla di Carlo o della regina Elisabetta, si vedono per un attimo , da lontano i suoi figli, la stessa vocazione umanitaria di Diana risulta in secondo piano rispetto alla vicenda amorosa.  Lo stesso conflitto che ha portato la Principessa a queste scelte non viene assolutamente affrontato  probabilmente per non entrare in conflitto con gli interessi e non turbare  l’immagine della casa reale inglese.

Il regista tedesco Oliver Hirschbiegel non nuovo ad operazioni di questo genere (La Caduta) vorrebbe ancora una volta presentarci un documento autobiografico , ma riesce soltanto a realizzare un fotoromanzo buono per una fiction televisiva, senza pretese ma anche senza valore documentale né tantomeno coinvolgente sotto l’aspetto emotivo.
Un aspetto interessante del film è la rappresentazione dello stress della notorietà: un mondo dove non esiste più privacy , non vi è momento in cui uno può fruire di attimi di intimità; di contro,sapendosi servire della propria immagine è possibile perseguire obiettivi positivi o sfruttare i media per i propri scopi.

E’ questo l’unico motivo del film che ci sembra doveroso sottolineare perché per il resto è quel che si dice una storia ‘piana’ che non si può lodare ma neppure criticare più di tanto convinti che questi prodotti hanno un proprio pubblico; basta sapere cosa attendersi: una semplice storia d’amore ispirata agli ultimi anni di vita della principessa Diana ma non certo un prodotto con valore di documento biografico a meno di escludere quelle citazioni esatte delle visite umanitarie e del suo impegno nella lotta alla messa al bando delle mine antiuomo.

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