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Un giorno devi andareGENERE: Drammatico REGIA: Giorgio Diritti SCENEGGIATURA: Giorgio Diritti ATTORI: Jasmine Trinca, Anne Alvaro, Pia Engleberth, Sonia Gessner, Amanda Fonseca Galvao, Paulo De Souza,Eder Frota Dos Santos, Manuela Mendonça Marinho, Federica Fracassi FOTOGRAFIA: Roberto Cimatti MONTAGGIO: Esmeralda Calabria MUSICHE: Marco Biscarini, Daniele Furlati PRODUZIONE: Aranciafilm, Lumière & Co., Groupe Deux; in collaborazione con Rai Cinema DISTRIBUZIONE: BIM PAESE: Francia, Italia 2013 DURATA: 110 Min

Affacciata ad una finestra di un battellino, Augusta piange: è la presentazione della nostra protagonista che si trova a fare un’esperienza di percorso interiore dopo momenti terribili trascorsi a seguito della perdita di un bimbo e conseguente sterilità unita al fatto di essere stata lasciata dal marito. Ce n’è a sufficienza per spingere chiunque in uno stato di prostrazione da cui difficilmente riprendersi. Augusta decide di andare alla ricerca di un senso da dare alla sua nuova vita e lo fa prima convinta che un’esperienza con una missionaria avrebbe contribuito a dare serenità e scopo alla sua vita,ma quando si rende conto  che l’operazione della sua compagna di viaggio era stereotipata su luoghi comuni di tentativi di conversione decide di affrontare la vita in modo personale. E’ così che la troviamo a contatto con gli indios delle favelas di Manaus, fra la povera gente costretta a vivere in una comunità che è più una necessità che una scelta. Si potrebbe dire che tramite un’esperienza di vita con i più disagiati, Augusta cerca di trovare un senso per la propria vita. Forse neppure questa esperienza è sufficiente , di per sé stessa, a fornire le risposte cercate ma necessita di un momento di interiorizzazione che la protagonista trova su un’isola deserta in una interiorizzazione solitaria sia fisica che psicologica. Forse giunta all’estremo della sua vicenda gente venuta dal mare, un mare certamente allegorico, un pescatore che le porta da mangiare e, soprattutto, un bimbo che gli fa riscoprire la gioia , gli danno la forza di “partire”. Con un’ottima immagine di una barca che naviga per uscire dal folto della giunchiglia comprendiamo che Augusta ha trovato la sua strada.

Diritti non è nuovo a proposte interessanti trattandosi con “Un giorno devi andare” del suo terzo lavoro nato con sacrificio sia suo  – come ci racconta parlando dell’esperienza in Brasile –  sia della sua protagonista che ha dovuto affrontare momenti particolarmente impegnativi sia fisicamente che espressivamente. Jasmine Trinca riesce ad entrare pienamente nel personaggio da artista navigata quale è; ma vi sono altri personaggi che sullo sfondo danno un contributo positivo al racconto: è il caso della madre interpretata da Anne Alvaro che ben esprime la sofferenza di colei che vede la figlia soffrire lontano e che ama e prega in silenzio per essa.

La scenografia e la fotografia sono spesso molto belle soprattutto nelle riprese del battello che viaggi lungo il Rio delle Amazzoni; impressionante anche la ripresa della povera casa di legno portata via dalla furia del fiume.

Il regista Diritti , che in questo film è anche sceneggiatore, non riesce però a raggiungere i livelli dei suoi precedenti lavori : la storia è piena di momenti troppo lenti e silenziosi che , se funzionali  ad esprimere un processo di interiorizzazione sono cinematograficamente difficilmente accettabili anche , e soprattutto, perché la vicenda non riesce ad avere momenti emotivamente coinvolgenti. Il tutto sembra sempre enunciato e poco approfondito e non la metanoia della protagonista non è sufficientemente spiegata.

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