In

 

The Host

GENERE: Fantascienza, Thriller REGIA: Andrew Niccol SCENEGGIATURA: Andrew Niccol ATTORI:  Saoirse Ronan, Diane Kruger, Max Irons, Jake Abel, William Hurt, Frances Fisher, Boyd Holbrook, Scott Lawrence, Chandler Canterbury, Raeden Greer FOTOGRAFIA: Roberto Schaefer MONTAGGIO: Thomas J. Nordberg MUSICHE: Antonio Pinto PRODUZIONE: Nick Wechsler, Steve Schwartz , Paula Mae Schwartz DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures PAESE: USA 2013 DURATA: 125 Min USCITA CINEMA: 

Ancora una volta alcuni alieni decidono di colonizzare il nostro pianeta non tanto per mire espansionistiche quanto per il desiderio di diffondere nell’universo un’atmosfera di pace. L’operazione , questa volta, non avviene utilizzando astronavi o armi fantascientifiche quanto piuttosto il proprio trasferimento  dentro i corpi dei terrestri, assumendone il controllo. Ma non sempre le cose funzionano come si attendono in quanto in certi casi l’ ospite non si assuefà alla presenza estranea. E’ il caso della nostra Melanie che memore dei suoi affetti  verso il fratello e verso il suo fidanzato riesce ad opporsi all’invasore realizzando un colloquio che lentamente non solo porta ad una comprensione reciproca , ma arriva anche a far sì che i due esseri conviventi nello stesso corpo riescano a condividere sensazioni ed emozioni.

E’ così che l’entrata in contatto con la sfera dei sentimenti fa sì che gli alieni riescano a comprendere che gli esseri umani sono difficili da ‘addomesticare’. Naturalmente , anche fra di loro vi sono i fanatici che perseguono propri obiettivi di conquista e distruzione e sarà proprio una di queste “anime” – questo  è il nome attribuito agli esseri alieni – che creerà i maggiori problemi ad un manipolo di umani che lottano per non far estinguere il genere  sulla terra .

Il film condotto da Andrew Niccol ,che abbiamo recentemente conosciuto per l’interessante lavoro in “In Time”, conduce il tema fantascientifico su binari abbastanza originali realizzando un’opera che più che nel genere “fantascientifico/triller” deve essere inserita in quello “fantascientifico/psicologico”. Non siamo certo ai massimi livelli , ma è sintomatico come alle specifiche tipiche di questo genere , si sostituiscano in questo caso,  lunghi dialoghi e poche azioni di guerra.

Il soggetto del film è tratto da un testo di Stephenie Meyer , quella della Saga di Twilight ,che ancora una volta lascia trasparire, per noi positivamente, una visione etica della vita sublimando un amore pulito motivato da un rapporto sincero e valorizzando il valore del sacrificio della vita per amore dei propri amici. Purtroppo tutte queste buone intenzioni  , che mirano a sostenere il tema delle capacità che hanno i grandi valori a convincere anche gli esseri non umani, sono inspiegabilmente confusi da un finale inutile ed inopportuno mirante a dare un banale messaggio tranquillizzante allo spettatore rassicurandolo sul fatto che il genere umano si sta riorganizzando e forse riuscirà a contrastare l’invasione. Molto meglio se avesse chiuso sul lieto fine della storia relativa alla convivenza dei due esseri nello stesso corpo!

Il film che si sviluppa ‘tranquillo’ su tematiche narrative non sincopate, è abbastanza piacevole da seguire solo che non ci si aspetti lo stereotipato canovaccio dei film di fantascienza. E’ utilizzabile liberamente  attendendosi un moderato successo di pubblico e , limitatamente, come spunto per affrontare i temi della capacità del vero amore  di cambiare gli animi di coloro che ne vengono a contatto.

Inizia a digitare e premi Enter per effettuare una ricerca