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di Jennifer Yuh Nelson
 
(Kung Fu Panda 2) REGIA: Jennifer Yuh Nelson. SCENEGGIATURA: Jonathan Aibel, Glenn Berger, Charlie Kaufman. MONTAGGIO: Maryann Brandon, Clare Knight Formato:Cinemascope/Colore- 3D). MUSICA: John Powell, Hans Zimmer (Colonna sonora: Dolby-Stereo). PRODUZIONE: Melissa Cobb, Jonathan Aibel E Glenn Berger per Dreamworks Animation, Produttore Esecutivo: Guillermo Del Toro. DISTRIBUZIONE: Universal. GENERE: Film d’animazione. ORIGINE: USA. ANNO: 2011. DURATA: 91’. – (Junior Cinema: Baby – Teens)

Ancora più raffinato del precedente capitolo, la nuova avventura dell’eroico tenerone Po si sviluppa contemporaneamente in due direzioni destinate a convergere, l’ambizione smisurata di un giovane principe, che vuole cancellare il passato a suon di cannonate e la ricerca interiore di un panda che solo riscoprendo il passato riuscirà a trovare la forza per vincere. Po sta vivendo un sogno ad occhi aperti, quello di essere diventato il Guerriero Dragone. Il Maestro Shifu gli ha affidato il compito di proteggere la Valle della Pace con l’aiuto dei suoi amici e colleghi maestri di kung fu, i temibili Cinque Cicloni (Tigre, Vipera, Scimmia, Gru e Mantide). Ma la nuova radiosa vita di Po è minacciata dalla comparsa di uno spaventoso criminale, un pavone albino, che ha in mente di utilizzare un’invincibile arma segreta per conquistare la Cina e distruggere il kung fu. Per fronteggiarlo Po deve scavare nel passato per scoprire il segreto delle proprie misteriose origini. Solo a quel punto sarà in grado di trovare la pace interiore necessaria per trionfare….

Secondo episodio di un franchise che nei progetti della casa madre avrà altri tre capitoli, il film risulta molto curato e figurativamente raffinato. La regia di questo sequel, scritto ancora una volta dalla coppia Jonathan Aibel e Glenn Berger, ma con lo zampino di Charlie Kaufman, passa a Jennifer Yuh. Un passaggio importante, perché sia sul piano tecnico che su quello artistico questo secondo capitolo dimostra di avere maggior respiro rispetto all’ originale. Non solo per l’adozione del 3D, ma per l’utilizzo di varie tecniche di animazione nell’ambito della storia. Anche lo script ha uno spessore maggiore, con la scelta di un memorabile villain, un pavone dalle ambizioni sfrenate – che vuole conquistare la Cina, qualsiasi sia il prezzo da far pagare a chi si mette contro di lui – e con la variante della ricerca e scoperta da parte di Po del suo vero padre. Una variante destinata ad avere un peso importante nel finale che scatenerà il lato emotivo/sentimentale della storia. Altro elemento di rilievo, al pari della raffinatezza delle immagini, è la cura del doppiaggio che vede, in Italia, Fabio Volo immedesimarsi sempre di più nel suo adorato Panda.

*Kung Fu Panda è la produzione più atipica della Dreamworks Animation, molto più vicina ai canoni della Pixar che a quelli della casa che ha realizzato “Shrek” e “Madagascar”. Più cuore che risate, pillole di cultura zen come prezioso sottotesto, una messa in scena che fonde oriente e occidente, una ricerca iconografica raffinatissima: il mondo di Po si muove su canoni decisamente più alti e nobili rispetto a quelli dei suoi, per altro fortissimi, compagni di scuderia.

CLASSIFICAZIONE FILM: Baby-TeensTipologia Utilizzo: GENERALE

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