In

Arbitro

L’Arbitro

GENERE: Commedia REGIA: Paolo Zucca SCENEGGIATURA: Paolo Zucca, Barbara Alberti ATTORI:  Stefano Accorsi, Geppi Cucciari, Francesco Pannofino, Marco Messeri, Benito Urgu, Jacopo Cullin DISTRIBUZIONE: Lucky Red PAESE: Italia, Argentina 2013 FORMATO: B/N USCITA CINEMA: 

 

Paolo Zucca si presenta nel mondo del lungometraggio con un’opera che riprende un suo precedente lavoro premiato con il David di Donatello nel 2009. L’arbitro sostenuto dai contributi delle regioni Sardegna e Lazio oltre che dal progetto Europeo Media viene presentato alla 70° Mostra fra i film delle ‘giornate degli autori’ riscuotendo una certa simpatia.

La storia , se di storia si può parlare, narra degli scontri fra due squadre di calcio sarde di infima divisione in un ambiente tipicizzato dagli stereotipi della vita agreste sarda; con questi eventi si intreccia la storia di un arbitro che è disposto a tutto , e quando si dice ‘tutto’ sia intende proprio tutto, pur di giungere ad arbitrare una finale importante.

Su questo canovaccio si inserisce di tutto,dalla lotta per le greggi,al furto degli agnelli ad una storia d’amore, il tutto presentato più come un insieme di scenette da cabaret che come parti di un discorso organico. Accanto alle battute dell’allenatore cieco che batte un rigore decisivo vi è l’assassinio di un ladro di agnelli che nulla ha di piacevole o di simbolico. Abbiamo momenti alla Fellini con i dialoghi in cima ai monti o alla Sergio Leone : vuole essere forse parodia?

Se la comprensione di un film si deve sempre rapportare alle prime ed alle ultime immagini, ecco che Zucca chiude con una scena che ci vorrebbe significare che tutto ciò che abbiamo visto non è reale ma solo parte di un mondo onirico su cui la nostra mente si esercita: un po’ felliniano, no?

Il film è girato in bianco e nero forse per rendere una drammaticità che portata alle estreme conseguenze , per il principio della “coincidentia oppositorum” scivola nel comico. A sostegno di queste tesi vi sono le tipizzazioni dei personaggi , alcuni ben interpretati . Geppi Cucciari è ottima come pure Stefano Accorsi; Buono anche il contributo di Francesco Pannofino anche se la sua presenza è assolutamente risicata.

In complesso un film che pur lasciando molte perplessità può essere preso in considerazione per un pubblico maturo e ricercatore di forme ed espressioni diverse.  Il successo al botteghino non è stato eccezionale anche se è riuscito ad entrare nella Top20 :  13° dopo la prima settimana grazie anche alla potenza distributiva della Lucky Red che lo ha proposto in 65 schermi.

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