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di Ann Hui

(Tao Jie) REGIA: Ann Hui. SCENEGGIATURA: Susan Chan, Roger Lee. INTERPRETI: Andy Lau, Deannie Yip, Wang Fuli, Qin Hailu. FOTOGRAFIA: Nelson Yu Lik-wai (Formato: Panoramico/Colore). MUSICA: Law Wing-Fai. PRODUZIONE: Bona Entertainment Company Limited/Focus Films Limited, Sil-Metropole Organisation Limited. DISTRIBUZIONE: Tucker Film. GENERE: Drammatico. ORIGINE: Cina. ANNO: 2012. DURATA: 119′. – (Junior Cinema: Young)

Chung Chun-Tao, detta Ah Tao, è stata per sessant’anni a servizio presso la famiglia Leung. Con il passare del tempo, i componenti della famiglia sono morti o sono emigrati, e ora Ah Tao è al servizio di Roger, l’unico Leung rimasto a Hong Kong. Un giorno, Roger trova la donna in preda a un ictus e la porta precipitosamente in ospedale. Qui, viene soccorsa e messa fuori pericolo. Dimessa dall’ospedale, Ah Tao decide di ritirarsi in un ospizio per non essere di peso a Roger, ma l’uomo si renderà conto di essere molto legato alla vecchia governante e dietro consiglio della madre deciderà di trasferirla in uno degli appartamenti di famiglia. Ah Tao potrà finalmente avere una casa tutta sua per la vecchiaia, ma ben presto le sue condizioni di salute si aggravano…

In passato era frequente il fenomeno di quelle tate che, entrate in una casa, vi restavano sacrificando il proprio privato a beneficio della famiglia presso cui lavoravano. A Simple Life di Ann Hui accosta l’argomento da un punto di vista particolare: il rapporto padronale fra Roger e l’anziana domestica Ah Tao, che gli è invecchiata accanto, è riscattato dal fatto di essere vissuto con reciproca assunzione di affetto e responsabilità; mentre il sereno atteggiamento della governante di fronte alla malattia suggerisce che una stoica accettazione dell’esistente è l’unica possibile forma di felicità. Questa storia la Hui traduce in una regia senza trucchi, imprimendo sulla realtà uno speciale segno di trascendenza. Il film è una storia semplice, trattata in maniera lineare e con occhio attento ai dettagli, che rende il racconto di stampo neo-realista, regalandogli una liricità che non scade mai nel dramma. Non vi è alcuna forma di nichilismo o annientamento, c’è solo dignità e bontà, attesa e accettazione dell’inevitabile, senza angoscia, anche se tutto è velato di una profonda tristezza. E’ un gioco di sguardi, di silenzi e di parole che mostrano il profondo affetto che lega fra loro Roger ed Ah Tao; il loro è un rapporto fra madre e figlio. Bravissimi gli interpreti Deannie Yip e Andy Lau che duettano fra loro imprimendo ai personaggi una carica emotiva sorprendente e straordinaria, che colpisce lo spettatore, coinvolgendolo in questo dialogo silenzioso tra anime che hanno vissuto diversi anni insieme. Tao Jie (A simple life) conferma ancora una volta la finezza espressiva di Ann Hui, la capacità di catturare l’emozione dello spettatore attraverso spaccati di vita quotidiana di gente comune meno fortunata, spingendolo a vivere il loro dramma e di conseguenza a riflettere sulla realtà che lo circonda, in questo caso quella dell’abbandono degli anziani negli ospizi e nelle case di cura.

* Un inno al valore dei sentimenti umani, soprattutto quelli di dedizione e riconoscenza, ma in via di estinzione non solo in un paese, la Cina, piegato al dio denaro, ma in tutto il mondo. E’ questo il cuore di A Simple Life, che all’ultimo festival di Venezia ha conquistato la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, quella di Deannie Yip, oltre ad essere insignito di altri importanti premi tra cui il premio la ‘Navicella-Venezia Cinema’ della fondazione Ente dello Spettacolo con la seguente motivazione: “Un’opera che racconta con leggerezza e malinconia un doppio percorso: di una domestica che va incontro alla fine dell’esistenza in una casa di riposo e del suo ultimo datore di lavoro che sa riconoscere il debito di affetto e riconoscenza che lui e la sua famiglia devono alla donna che gli ha dedicato una vita di lavoro. Un percorso che la regista racconta con sguardo partecipe, senza nascondere i lati meno piacevoli della vecchiaia, e che sa anche mettere in evidenza l’umanità e la solidarietà che gli ospiti della casa di riposo sanno dimostrare”. Tra gli altri premi vinti alla mostra: Menzione speciale del premio Signis, premio P. Nazareno Taddei, premio Gianni Astrei pro life e premio Pari opportunità.

CLASSIFICAZIONE FILM: YoungTipologia Utilizzo: GENERALE

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