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Vita di PiVITA DI PI

di Ang Lee

(Life of Pi) REGIA: Ang Lee. SCENEGGIATURA: David Magee, tratto dal romanzo “Life of Pi” di Yann Martel. INTERPRETI: Suraj Sharma, Irrfan Khan, Tobey Maguire, Adil Hussain, Gérard Depardieu. FOTOGRAFIA: Claudio Miranda (Formato: Cinemascope/Colore- 3D). MUSICA: Mychael Danna. PRODUZIONE: Ang Lee, Gil Netter, David Womark per Fox 2000 Pictures, Rhythm and Hues. DISTRIBUZIONE: Fox. GENERE: Avventuroso. ORIGINE: USA. ANNO: 2012. DURATA: 127’. – (Junior Cinema: Teens)

Ang Lee è riuscito ad adattare per il grande schermo il difficile e meraviglioso romanzo di Yann Martel. La storia di un ragazzo e del suo rapporto con una tigre, alla deriva, in mezzo all’Oceano. Un vero e proprio ‘racconto filosofico’ che ai giorni nostri, invita lo spettatore a riflettere sui tesori del cuore con la forza del pensiero. Vita di Pi inizia e finisce a Montreal, dove lo scrittore ha preso ispirazione per raccontare l’incredibile storia di Pi Patel (l’esordiente Suraj Sharma), dall’infanzia all’adolescenza. Pi nasce a Pondicherry, India, nel 1970, da una famiglia benestante. Suo padre (Adil Hussain) è proprietario di uno zoo e Pi passa le sue giornate tra tigri, zebre, ippopotami e altre esotiche creature. Fin da piccolo, Pi sviluppa delle sue teorie riguardo alla fede, convinzioni, riguardanti il rapporto tra esseri umani, animali e natura. Queste cominciano a mutare e maturare quando Pi fa il tentativo di diventare amico di una tigre del Bengala chiamata Richard Parker. Da quel momento il ragazzino impara una dura lezione da suo padre circa le relazioni tra esseri umani e bestie. La tigre non è una sua amica, gli animali non pensano come facciamo noi e le persone che se lo dimenticano rimarranno uccise, gli ripete in continuazione il genitore. Ma Pi non condivide queste idee e non le farà mai diventare sue. E, così, quando arriva il suo diciassettesimo compleanno e la sua famiglia decide di emigrare in Canada alla ricerca di una vita migliore, il ragazzo giura a se stesso che mai lascerà gli animali, il suo primo grande amore. Ma, arrivati in Canada, gli animali dello zoo vengono caricati a bordo di un cargo giapponese e venduti ad un sadico uomo d’affari francese (Gérard Depardieu). Destino vuole che quella notte un torrente straripi dando vita ad un enorme cataclisma. La nave affonda e Pi, miracolosamente, si salva, ritrovandosi nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico con un inaspettato compagno di viaggio: Richard Parker. Gli avvertimenti del padre si rivelano immediatamente veri, tra Pi e la tigre è una lotta per la sopravvivenza. Ma dovendo imparare a co-esistere, Richard Parker diventa la migliore speranza per Pi di potere ritrovare la via di casa. Il loro vincolo è rinforzato da un’altra esperienza che hanno in comune: nessuno dei due conosce il mondo reale, ed, entrambi sono stati cresciuti dallo stesso maestro: il padre di Pi. Ora, niente rimane per loro di questo passato, eccetto loro stessi. Per i due sopravvissuti inizierà un’avventura pericolosa quanto affascinante e il rapporto di Pi con Dio diventerà sempre più stretto, tanto da non fargli perdere mai la speranza….

”Un’esperienza meravigliosa” è l’affermazione che maggiormente si legge nelle recensioni americane, aumentata da uno dei 3D più sensazionali, paragonato a quelli di “Avatar” e “Hugo Cabret”. Oltre alle stupefacenti immagini, unite ad una storia veramente unica, Vita di Pi è anche un racconto sulla maturazione spirituale, oltre che fisica, di un bambino ad adolescente. Un ragazzo che è stato paragonato al “Piccolo Principe” di Saint Exupéry nella tenerezza che riserva a tutte le forme di vita di un mondo che gli sembra espressione di un amore universale. Il naufragio, poi, diventa metafora della ricerca umana della salvezza.

* Interessante è l’aspetto spirituale che il film mette in evidenza. Pi è un adolescente alla ricerca di se stesso, grazie all’incredibile avventura che è costretto a vivere gli si rivelano sentimenti ed emozioni in precedenza solo sfiorati. I pericoli fronteggiati gli insegnano che la fede è importante per superare qualsiasi ostacolo. Infatti Pi a un certo punto smette di essere razionale e accetta di farsi guidare da qualcosa che va oltre ciò che è spiegabile in termini razionali ed è in quel momento che scopre quanto grande sia la sua fede. La curiosità dell’adolescenza marca il suo avvicinamento ad alcune religioni tradizionali, in tutta la prima parte del film, quella sulla terraferma: Pi all’inizio si apre agli insegnamenti della religione cattolica, di quella islamica e dell’induismo, opponendosi così al razionalismo del padre. Ciò non deve sorprendere, perché in India tutte queste religioni convivono, quindi per il ragazzo è naturale provare il desiderio di conoscerle tutte. Una volta solo, in mezzo al mare e in costante pericolo di vita, si aggrappa agli insegnamenti ricevuti invocando un Dio assoluto. Ang Lee schiva il sincretismo spiegando quali sono le ragioni profonde della sua scelta: «Credo che il mio film sia perfetto per un pubblico di giovani. Non che agli adulti non possa piacere, ma oltre al divertimento i ragazzi potranno scoprirvi la forza dei valori che sono alla base dell’esistenza umana».

 

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