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Re della terra selvaggia

GENERE: Drammatico REGIA: Benh Zeitlin  SCENEGGIATURA: Lucy Alibar, Benh Zeitlin ATTORI:  Quvenzhané Wallis, Dwight Henry FOTOGRAFIA: Ben Richardson MONTAGGIO: Crockett Doob, Affonso Gonçalves MUSICHE: Dan Romer, Benh Zeitlin PRODUZIONE: Cinereach, Court 13 Pictures, Journeyman Pictures DISTRIBUZIONE: Satine Film e Bolero Film PAESE: USA 2012 DURATA: 92 Min

Il film è la storia di una bambina che vive in un contesto sociale di emarginati con un padre alcolizzato e malato , destinato inevitabilmente ad una morte prematura.
L’abitazione dei nostri protagonisti costituita da baracche che a malapena riescono a stare erette dentro una “grande vasca” che altro non è che un bacino artificiale; sullo sfondo vi è la società di quelli asciutti dove vi sono dottori e palazzi di persone completamente diverse dai componenti il nostro gruppo.
La vita dipende dalla violenza dell’uragano e dalla possibilità di liberare le terre dall’acqua aprendo un varco nella diga che la trattiene.
I rapporti fra la bimba ed il padre sono rudi ,ma nascondono un profondo affetto ed un senso di responsabilità del padre che non ha del comune: Egli insegna alla piccola come si vive in questo mondo: non vuole che pianga perché deve essere forte, non vuole che lo veda morire perché è qualcosa troppo forte per un bimbo, non dà spazio alle frivolezze perché la vita è dura, sopravvivere è difficile.
La mancanza della madre è gentilmente ricordata dalla piccola che spesso la ricerca , che vorrebbe ancora abbracciarla,ma la madre è morta , una madre che era adorata dal padre e che la legge della vita ha sottratto ad entrambi. 
Alla fine , la bimba cresce dopo essersi scontrata con gli aspetti più drammatici della vita, primo fra tutti la morte del padre.

Il film è una fiaba magistralmente interpretata dai nostri due protagonisti; la ricostruzioni di quella società di emarginati è assolutamente efficace: una società fondamentalmente sana, che basa tutto sulla solidarietà ed il rispetto per i piccoli ma che vive sotto la perenne spada di Damocle di un disastro sconvolgente. La paura è sempre presente nei sogni della piccola finchè essa non riesce ad esorcizzarla  e dominarla.
Il film va visto come un’esperienza di vita vissuta in un mondo dove la vita è una conquista giornaliera e questo grazie all’attenta osservazione dei mutamenti psicologici della protagonista; ma è anche la storia di un padre che vuole far crescere velocemente la propria amata figlia prima che la morte gli impedisca di portare a temine la sua missione.

Non è facile accettare questa forma narrativa e spesso ci si perde nei dettagli del racconto e ,solo dopo un momento di riflessione,di significazione della vicenda è possibile gustarne gli aspetti più interessanti .

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