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DRAGON TRAINER 2

di Dean DeBlois

Sono passati cinque anni da quando il giovane eroe vichingo Hiccup ha fatto amicizia con un drago ferito, cambiando per sempre il rapporto tra gli abitanti di Berk e gli sputafuoco, che ora vivono pacificamente fianco a fianco. In compagnia del fido drago Sdentato, Hiccup sa di dover andare incontro alle responsabilità della vita adulta e subito trova una sorpresa: prima un drago guidato da un misterioso cavaliere che, come scopre ben presto, è Valka, la madre che lui credeva morta; quindi la rivelazione che la pace tra draghi e vichinghi è minacciata dall’avido Drago, che intende conquistare il potere con l’aiuto del cacciatore di draghi Eret. A quel punto Hiccup, la madre e il padre Stoick debbono impegnarsi a fondo per proteggere i draghi che hanno imparato ad amare. Nel corso dell’ultima battaglia Stoick resta ucciso. Così Hiccup, che ha dimostrato di possedere coraggio, onestà e saggezza può essere acclamato nuovo Re di Berk… Nel 2010 il successo del primo “Dragon Trainer” ha dato origine a una serie TV, a uno spettacolo teatrale, a un merchandising di notevoli proporzioni. Il secondo incontro era quindi una logica conseguenza e Dean DeBlois, stavolta regista da solo, ha avuto buon gioco nel tornare ad ispirarsi ai racconti della britannica Cressida Cowell. L’idea è stata quella di far transitare Hiccup dal primo al secondo incontro come se si trattasse di un viaggio unico: il viaggio del passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Un sorta di ‘on the road’ emozionante e spericolato, effettuato in un turbinio di volo di draghi talvolta spinto al limite dell’eccesso visionario. Il ritrovamento della mamma e la successiva perdita del padre sono due momenti opposti ma complementari sulla strada dell’acquisizione di una maturità solida e consapevole. Mentre verifica l’esistenza di un autentico nucleo familiare e ne avverte l’importanza, Hiccup riesce ad allargare lo sguardo agli spazi intorno a se, agli ‘altri’ con cui condividere l’equilibrio e la crescita del vivere comune.

*I draghi hanno una dinamicità irrefrenabile, entrano e escono dalla vicenda con la speciale caratteristica di non essere parlanti: e questa ‘novità’, questo tenere distinti il mondo umano e quello dei draghi è forse tra i motivi importanti del suggestivo esito delle avventure. Si direbbe, per paradosso, che conferisce alle avventure una sorta di spudorato ‘realismo’, la capacità di avere in ogni momento un riferimento plausibile nella nostra quotidianità (ogni personaggio ha un drago di riferimento). Il fascino della fiaba si unisce alla verità dei problemi di tutti i giorni, pur con qualche ripetizione di buonismo e di spirito ecologico, che però rinforzano il lato epico e quasi mitologico del copione. Un numero 2 decisamente riuscito, brillante per la tenuta dello spettacolo e del coinvolgimento emotivo.

 

DRAGON TRAINER 2

di Dean DeBlois

(How to Train Your Dragon 2) REGIA: Dean DeBlois. SCENEGGIATURA: Dean DeBlois dai libri per bambini di Cressida Cowell (Formato: Cinemascope/Colore-3D). MUSICA: John Powell. PRODUZIONE: Dreamworks. DISTRIBUZIONE: Fox. GENERE: Film d’animazione. ORIGINE: USA. ANNO: 2014. DURATA: 100’. – (Junior Cinema: Baby)

 

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