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LO HOBBIT

LA BATTAGLIA DELLE CINQUE ARMATE

di Peter Jackson 

lohobbitSono trascorsi tredici anni da quando Peter Jackson ha iniziato sullo schermo il suo lungo viaggio nell’universo Tolkien con la saga de Il signore degli anelli (progettata però sin dal 1995), che dalla lontanissima Nuova Zelanda ha rivoluzionato le regole del fantasy diventando un fenomeno di costume oltre che cinematografico e che ha trasformato la città di Wellington in una nuova Hollywood. Tredici anni costellati da 36 nomination, 17 Oscar, quasi 20 ore di avventura e 5 miliardi di dollari al botteghino. Con questo film si chiude anche la seconda trilogia, quella dedicata a Lo Hobbit. Il regista dice addio a elfi e draghi, nani, maghi e Gollum. Era ora, penserà chi era convinto che realizzare tre film da uno smilzo romanzo fosse una pura e semplice operazione commerciale. Eppure, l’abbandono della Terra di Mezzo lascerà orfani e sconsolati milioni di spettatori in tutto il mondo, che ora si attaccano a un’ultima speranza, quella di veder realizzata una nuova saga da Il Silmarillion, opera incompiuta da Tolkien e conclusa da suo figlio Christopher che lo pubblicò nel 1977. Cosa racconta l’ultimo episodio di Lo Hobbit, anche questo realizzato in tridimensionale e 48 fotogrammi al secondo ? Mentre il drago Smaug, infuriato e assetato di vendetta, riversa la sua ira sulla popolazione indifesa di Pontelagolungo, che può contare solo su Bard l’arciere, Thorin Scudodiquercia è ossessionato dal recupero del tesoro, anche a costo di sacrificare il proprio onore e l’amicizia con Bilbo Baggins, che tenta di farlo tornare alla ragione rischiando scelte disperate e assai pericolose, ma che troverà se stesso proprio nel bel mezzo della battaglia, senza diventare un eroe, ma senza neppure fuggire e nascondersi. Nel frattempo Sauron manda in avanscoperta legioni di Orchi per un attacco alla Montagna Solitaria, mentre le razze di Nani, Elfi e Uomini devono fare una scelta: unirsi per sopravvivere oppure essere distrutti….Ci sono volute ben tre settimane per dirigere soltanto la colossale battaglia finale tra Orchi e Mannari contro Uomini, Elfi e Nani (le cinque armate, appunto), quella destinata a decidere il futuro delle Terra di Mezzo e che si ricollega a “La compagnia dell’anello”. Perché l’ambiziosa operazione di Jackson sta proprio in questo, espandere il materiale del romanzo dando non solo più spazio ad eventi ai quali lo scrittore dedica poche pagine o addirittura poche righe, ma andando in profondità nella psicologia dei personaggi che da figure marginali diventano eroi dalle molte sfaccettature. Come Bard l’arciere, leader dell’armata degli umani, che combatte non per la gloria ma per i suoi figli, personaggio chiave di questa ultima puntata, affidato alla emergente star gallese Luke Evans.

* * Tolkien ha creato con i suoi romanzi un universo fantasioso che, comunque, presenta rimandi continui alla realtà e, soprattutto, possiede, oltre all’indubbia potenza visionaria, rimandi di carattere spirituale e simboli che nobilitano il racconto. Anche il film, pur nella prevalenza degli effetti speciali, mantiene una certa fedeltà al racconto e riesce a far trapelare quei riferimenti cari allo scrittore e utilissimi allo spettatore per interpretarne il mondo e il messaggio.

 

(The Hobbit: The Battle of the Five Armies) REGIA: Peter Jackson. SCENEGGIATURA: Fran Walsh, Philippa Boyens, Peter Jackson, Guillermo del Toro dal romanzo di J. R. R. Tolkien. INTERPRETI: Martin Freeman, Benedict Cumberbatch, Elijah Wood, Richard Armitage, Cate Blanchett, Ian McKellen, Evangeline Lilly, Orlando Bloom, Luke Evans, Christopher Lee, Ian Holm. FOTOGRAFIA: Andrew Lesnie (Formato: Cinemascope/Colore). MUSICA: Howard Shore. PRODUZIONE: Metro Goldwyn Mayer, New Line Cinema. DISTRIBUZIONE: Warner Bros. GENERE: Fantasy. ORIGINE: USA, NUOVA ZELANDA. ANNO: 2014. DURATA: 144’.

JUNIOR CINEMA: Teens – Young 

 

 

 

 

 

 

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