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di Eric Toledano e Olivier Nakache

(Intouchables) REGIA: Eric Toledano, Olivier Nakache. SCENEGGIATURA: Eric Toledano, Olivier Nakache, tratto da romanzo “Il diavolo custode” di Philippe Pozzo di Borgo. INTERPRETI: François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny, Audrey Fleurot, Clotilde Mollet. FOTOGRAFIA: Mathieu Vadepied (Formato: Panoramico/Colore). MUSICA: Ludovico Einaudi. PRODUZIONE: Quad Productions, Chaocorp, Gaumont, Tf1 Films Production. DISTRIBUZIONE: Medusa. GENERE: Commedia. ORIGINE: Francia. ANNO: 2012. DURATA: 112′. – (Junior Cinema: Young)

Il ricco e aristocratico Philippe è divenuto paraplegico a seguito di un incidente di parapendio e ha bisogno di una persona che si prenda cura di lui. La scelta cade su Driss, un ragazzo di periferia appena uscito dalla prigione e, forse, la persona meno adatta per questo tipo incarico. I due opposti universi entreranno ben presto in rotta di collisione, ma prima dello scontro finale troveranno un punto d’incontro che sfocerà in un’amicizia profonda, quanto inaspettata…

Quasi amici è un titolo da consigliare ai veri amici. Il duo registico francese ci regala, infatti, una scorribanda sul versante tragicomico dei rapporti umani che non sbaglia un colpo sulla definizione dei caratteri, il valore delle recitazioni e la variopinta, paradossale, irresistibile suite di situazioni, colpi di scena, figuracce, mascalzonate e sberleffi. Ispirato a una storia vera, il film accende la più impensabile delle scintille tra un ricco, raffinato e tetraplegico signore bianco e il suo badante nero, mini-malavitoso, ignorante e scatenato, scavalcando ogni riverenza politicamente e socialmente corretta, Quasi amici tratta l’handicap come un accidente penoso eppure non definitivo, che non ha bisogno dell’ipocrita pietismo ma, casomai, di un franco e liberatorio aiuto per continuare a sfidare in qualche modo la scommessa della vita. AI di là del mix emotivo che rende efficace e anche toccante il film dei francesi Eric Toledano e Olivier Nakache, è interessante addentrarsi nel suo meccanismo di costruzione perché è un notevole esempio di modernizzazione della commedia. Ha un bell’inizio, che poi è in realtà la fine da cui parte il flashback. Paga più di un pedaggio alla ‘vendibilità’ dell’argomento così ostico. Intanto non è indifferente il fatto che Philippe sia un disabile che dispone di infinite risorse materiali soprattutto, ma anche culturali e spirituali, che ovviamente non sostituiscono ciò che ha perso ma ne alleviano il peso. Poi della tristezza senza speranza dell’ambiente dal quale proviene il ragazzo Driss si evita accuratamente di approfondire i termini, ma tutto resta sullo sfondo. E altro: pochi superficiali tocchi su chi circonda Philippe, parenti conoscenti e dipendenti. Resta da ricordare che il film non è un’incredibile invenzione ma si ispira a una vicenda reale. L’ispiratore del personaggio di Philippe si chiama Philippe Pozzo di Borgo. I due autori citano invece come fonti artistiche, per l’impronta di commedia che si proponevano, il Dino Risi di ‘Profumo di donna’, anche se nel loro caso la comicità prende decisamente il sopravvento sulla malinconia.

* Il film si assume il delicato compito di declinare le (tante) differenze tra i due protagonisti, lasciando comunque aperta la possibilità di trovare un terreno comune dove incontrarsi. Quasi amici riesce nell’impresa, con raffinatezza e brio, grazie anche ai due straordinari interpreti. Naturalmente dietro la sottile trama della commedia si intravede una metafora sociale generosa che vuole illustrare l’utilità dell’unione tra la vecchia Francia, paralizzata nei suoi privilegi, e la forza vitale dei giovani figli di immigrati. Il patto sociale funziona, almeno nell’esempio fornito da Philippe e Driss, che si sostengono a vicenda di fronte al cinismo e alla stupidità che li circondano.

CLASSIFICAZIONE FILM: TeensTipologia Utilizzo: GENERALE

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