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di Tizza Covi, Rainer Frimmel
 
(Non è ancora domani) REGIA: Tizza Covi, Rainer Frimmel. SCENEGGIATURA: Tizza Covi, Rainer Frimmel. INTERPRETI: Patrizia Gerardi, Walter Saabel, Tairo Caroli, Asia Crippa. FOTOGRAFIA: Rainer Frimmel (Formato:Panoramico/Colore). PRODUZIONE: Vento Film – Vienna. DISTRIBUZIONE: Officine Ubu. GENERE: Drammatico. ORIGINE: Italia. ANNO: 2010. DURATA: 100’. 
 
Patrizia, cinquantenne dai capelli rosso fuoco, cercando il suo cane Ercole in un parco della periferia di Roma, trova una bambina piccolissima lasciata sola su un’altalena, con in tasca un messaggio della mamma che promette di tornare, un giorno. La bimba, che dice di chiamarsi Aia (Asia), è accolta in un campo abitato da artisti di circo nel quartiere di San Basilio. Con l’aiuto del tredicenne Tairo, Patti inizia a cercare la madre della bambina e, nel frattempo, le dona affetto e una nuova casa. È un mondo povero e precario, ma ricco di calore umano, affetto e allegria. Sono vecchi, giovani e ragazzi, con i loro adorati animali. Un toccante racconto di coraggio e discriminazione, di perdita e di umanità, uno sguardo all’interno di una comunità spesso emarginata dai pregiudizi….

Preceduto da una valanga di premi, assegnatigli da giurie e pubblico di festival del cinema di paesi e continenti diversi, esce anche nelle nostre sale Non è ancora domani. Ed è una vera, bellissima sorpresa. Ambientato a San Basilio, quartiere alla periferia di Roma est ed ex borgata di pasoliniana memoria, il film ci conduce tra le roulotte e i container in cui vive una comunità di piccoli circensi. Non è ancora domani (La pivellina), coproduzione italo-austriaca, diretta e montata da Tizza Crovi e Rainer Frimmel, che avevano già firmato a 4 mani il documentario sul circo Babooska. Interpretato da non professionisti tanto autentici e spontanei da far sembrare sopra le righe e poco credibili fior di attori, ci conduce dietro le quinte di una Roma sconosciuta ai più, spesso vittima di pregiudizi e povera di soldi ma ricca di dolcezza, generosità e umanità. Un mondo in cui la cultura dell’accoglienza e dell’amore è ancora quella prevalente. Ci vuole coraggio, passione, e una grande sensibilità per fare un film tanto semplice e vero. Senza una storia vera e propria, senza dialoghi scritti, con uno stile documentaristico che lascia spazio alla vita e ai suoi ritmi, evitando i virtuosismi registici per limitare al massimo la propria presenza.

*Anche se esce in poche copie (a Roma soltanto in una sala) vale la pena di cercare un film davvero diverso, che fa sorridere e ridere, commuove e fa riflettere. E’ la forza pura della semplicità e della verità a catturare lo spettatore, viziato da tante cattive visioni, e a ricordargli che c’è sempre un altrove, anche dove meno se lo aspetta, nei campi e nelle baracche vicino a casa sua. E’ bello sapere che gente come Patrizia, Walter e i loro amici esistono davvero, e vivono la loro vita non facile con una dignità e una nobiltà d’animo che resta, per fortuna, l’unica cosa che i ricchi e i potenti non possono proprio comprarsi. 

CLASSIFICAZIONE FILM: YoungTipologia Utilizzo: MIRATO

         

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