Si riesce a ridere su un dramma sociale!
Sydney Sibilia – dal nome non sembra ma è un regista esordiente salernitano – si presenta nel mondo del cinema con questa sua opera prima degna di grande attenzione. Il soggetto è assolutamente in tema con uno dei problemi più gravi ed attuali dello stato sociale italiano : la precarietà dei ricercatori.
E’ drammaticamente vero che tra i nostri ricercatori esistono delle menti eccelse ma è altrettanto vero che nessuno è intenzionato a riconoscerle ed utilizzarle adeguatamente.
E’ così che un gruppo di giovani con spiccate qualità costituiscono una banda dove mettono a frutto, ognuno nel proprio ambito, le loro conoscenze professionali; motore del gruppo è un biochimico che eludendo la legge crea una molecola nuova lanciando sul mercato una potente droga che non può essere perseguita in quanto non inserita negli elenchi ministeriali delle droghe
Purtroppo dove girano soldi gira anche la malavita alla quale questo nuovo mercato ha creato forte preoccupazione ed ecco che il boss locale si fa vivo con il nostro genio; ma , colmo dei colmi, è anch’esso un laureato riciclato.
Singolare ed intelligente anche la finale del film che naturalmente non vi raccontiamo.
Su questo canovaccio si inseriscono tutti gli episodi con una vera e genuina vena di umorismo che oggi è difficile riscontrare . Il pubblico ride e si diverte e la vicenda scorre fluida nella migliore tradizione della commedia italiana .
Da sottolineare come tutti gli elementi della ‘banda’ si rivelano coprotagonisti del film mettendo in luce qualità interpretative veramente eccellenti e non solo, anche i personaggi secondari quali il professore cattedratico di cui il nostro protagonista è assistente, è veramente ben caratterizzato.
A Sydney Sibilia diciamo ‘buon proseguimento’ !
Vito Rosso