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“THE GRAY MAN” puro intrattenimento senza tregua

recensione a cura di Lorenzo Pierazzi

Siete pronti per assistere a oltre due ore di inseguimenti mozzafiato, aerei che si schiantano rovinosamente al suolo, sparatorie violentissime, incidenti stradali a catena, esplosioni devastanti e scazzottate all’ultimo sangue? Allora potete mettere in valigia (essendo visibile anche su Netflix, che l’ha prodotta, dopo una fugace apparizione al cinema) The Gray Man, l’ultima fatica di Anthony e Joe Russo (quattro Marvel film alle spalle), una pellicola da 200 milioni di budget tratta dal romanzo di Mark Greaney e ambientata nelle più importanti città di mezzo mondo. Ma soprattutto a Praga dove, nel corso della sequenza più adrenalinica, la maggior parte del centro storico viene letteralmente (anche se digitalmente) distrutto. The Gray Man appartiene al filone dei James Bond, dei Jason Bourne, e per questo appassiona nonostante faccia storcere il naso a qualche cultore del genere, poiché gli ingredienti amalgamati dai registi sono quanto di più scontato si possa immaginare.
Court Gentry alias Sierra Six è un ex galeotto al servizio della Cia e destinato a compiere quelle operazioni illegali (appunto, da uomini grigi) vietate agli agenti segreti ufficiali. Tutto fila liscio (o quasi) fino a quando non entra in possesso di una chiavetta Usb contenente materiale video compromettente la reputazione dei propri superiori.  A questo punto il terreno di scontro è pronto per l’entrata in scena di una serie di stereotipati personaggi come il dirigente della Cia doppiogiochista, la femme fatale combattiva e onesta, il vecchio e saggio mentore con tanto di nipotina cardiopatica al seguito, il feroce e imprevedibile villain capace di ogni efferatezza. Eppure, nonostante tutto, The Gray Man ti tiene incollato allo schermo (non importa di quale dimensione) e non t dà un attimo di tregua, grazie anche ad una colonna sonora azzeccatissima (affidata al fedelissimo Henry Jackman) che in quanto a ritmo e melodie incalzanti non è seconda a nessuno. I fratelli Russo, memori delle esperienze maturate portando più volte sul grande schermo gli Avengers, sanno come far schizzare la macchina da presa da un angolo all’altro dell’inquadratura e rimescolare continuamente le carte con zigzaganti salti temporali. Senza sottovalutare l’importanza del cast presente, con i nomi degli attori di assoluto richiamo per il grande pubblico e degni di essere proiettati sulle vecchie insegne al neon presenti sopra l’ingresso dei cinema. I panni del protagonista sono indossati da Ryan Gosling la cui proverbiale fissità nello sguardo rimanda all’enigmatico autista di Drive mentre Chris Evans è il folle rivale Lloyd Hansen che, tolto il rassicurante costume di Capitan America, indossa odiosi pullover anni Trenta e baffetti da sadico dandy inglese. Ana de Armas (già Bond Girl) è l’agente segreto solidale con Sierra Six così come un ingessato, ma sempre affascinante, Billy Bob Thornton è il vecchio e fedele mentore. E per non rinunciare a una strizzatina d’occhio al pubblico orientale, non manca la figura della spia esotica affidata in questo caso a Dhanush, divo del cinema Tamil. The Gray Man si caratterizza anche per un finale apertissimo che chiama in causa l’immaginazione dello spettatore. Dopodiché, terminata la visione, se non è stata di vostro gradimento, non preoccupatevi perché in autunno nuove storie, più intime e delicate, ci attendono sul grande schermo. Se invece vi è piaciuta, allacciate le cinture. Mark Greaney ha scritto ben 12 romanzi sul tema: il sequel è dietro l’angolo.

THE GRAY MAN [The Gray Man] di Anthony e Joe Russo. Con Ryan Gosling, Chris Evans, Ana de Armas, Jessica Henwick, Regé-Jean Page, Dhanush, Billy Bob Thornton. Produzione: AGBO, Roth Kirschenbaum Films; Distribuzione: Netflix, Lucky Red; USA, 2022 Azione, Thriller Durata 2h 9min VM14.

Fonte: Toscana Oggi, edizione del 07/08/2022

 

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