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COCO

di Lee Unkrich, Adrian Molina

Walt Disney – Pixar

Coco ci porta in un variopinto villaggio messicano, animato dai preparativi per il Dìa de Muertos e dalla musica delle orchestrine che inonda le strade. Il dodicenne Miguel vorrebbe immergersi nei festeggiamenti strimpellando la sua chitarra sconquassata, ma sulla famiglia Rivera aleggia una maledizione che impedisce ai componenti di imbracciare strumenti musicali. Il divieto, imposto decenni prima dalla bisnonna Imelda, non riesce a tenere Miguel lontano da corde e arpeggi. Né lo frena dal venerare e imitare le melodie del suo cantante preferito, il leggendario Ernesto de la Cruz. Destinato a raccogliere l’eredità familiare ed entrare nel business delle calzature, il ragazzino preferirebbe incorrere nell’ira degli antenati piuttosto che incollare suole e lucidare scarpe per la vita. Così, nel giorno della festa che celebra i defunti, trafuga la chitarra magica appartenuta al suo idolo e finisce in una dimensione misteriosa. Il mondo dei morti appare come una gigantesca metropoli verticale: collegata da tram, regolata da uffici e sportelli e popolata da arzilli scheletri luccicanti. Miguel lo visiterà con la guida dell’affascinante spirito Hector, alla scoperta del segreto che si cela dietro alla sua famiglia…. Segno dei tempi e dei confini sempre più sfumati tra Disney e Pixar: per Coco si spezza la tradizione pixariana di abbinare un cortometraggio Pixar all’esperienza in sala. Al suo posto c’è un cortometraggio Walt Disney Animation Studios di 21 minuti intitolato “Frozen – Le avventure di Olaf”, diretto da Kevin Deters & Stevie Wermers. Coco è il 19° lungometraggio animato Pixar, a 22 anni di distanza dal loro debutto in sala con “Toy Story”. Immerso nella variopinta e musicale cultura messicana del Dìa de Los Muertos (tra l’1 e il 2 novembre), è nato da un’idea del suo regista Lee Unkrich nel 2010, anche se la fase di animazione non è cominciata se non nel 2016. Tra i primi membri della Pixar, Unkrich ha firmato molti classici come montatore, oltre ad aver mosso i primi passi nella regia come regista aggiunto di “Toy Story 2”, “Monsters & Co.” e “Alla ricerca di Nemo”. E’ importante sottolineare che l’idea originale di Coco risale al 2010, perché inevitabilmente sono fioccati e fioccheranno paragoni con “Il libro della vita” (2014) di Jorge R. Gutiérrez, quando la Pixar non sarà apertamente accusata di aver copiato il concept (Gutiérrez tuttavia non si è espresso contro Coco, anzi si è detto curioso di vedere il risultato). Anche se normalmente la Pixar non produce musical, e tecnicamente Coco non lo è, la musica svolge un ruolo tanto importante nella narrazione che nel lungometraggio ci saranno canzoni originali, composte da Germaine Franco, Robert Lopez e Kristen Anderson-Lopez. La colonna sonora invece è a cura di Michael Giacchino, già vincitore di un Oscar per le musiche di “Ratatouille”, oltre che nomination per quelle indimenticabili di “Up”. Lo story artist Adrian Molina è stato nell’ultimo periodo della lavorazione promosso a coregista del lungometraggio per garantire uno sguardo interno alla cultura trattata.

* Il film è originale e ricco di trovate, affronta senza toni lugubri il tema della morte e lo presenta ai bambini in modo delicato e favolistico. Mai sopra le righe e con l’esaltazione dei valori della famiglia e dei buoni sentimenti, il film dal punto di vista tecnico risulta all’altezza delle precedenti prove Pixar, mostrando un’animazione di altissimo livello.

(Coco) REGIA: Lee Unkrich, Adrian Molina. SCENEGGIATURA: Lee Unkrich, Adrian Molina. MONTAGGIO: Steve Bloom (Formato: Cinemascope/Colore). MUSICA: Christopher Lennertz – La canzone “Remember Me (Ernesto de la Cruz)” (di Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez) è interpretata da Benjamin Bratt. PRODUZIONE: Walt Disney, Pixar Animation Studios. DISTRIBUZIONE: Walt Disney Pictures. GENERE: Film d’animazione. ORIGINE: USA. ANNO: 2017. DURATA: 104’. – (Junior Cinema: Baby-Teens)

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